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2022-08-27 02:27:09 By : Ms. Being Unique

Vorresti fare un piercing al capezzolo ma non sei convinta? Ecco tutto quello che devi sapere.

Body art. Simbolo di trasgressione. Vezzo estetico per mettere in risalto – soprattutto durante la stagione estiva – un seno a prova di gravità, nelle donne, e pettorali scolpiti ad arte, negli uomini. Il piercing al capezzolo sicuramente non passa inosservato.

Sono davvero tanti i vip che lo mostrano con orgoglio, spesso sotto maliziose magliette dall’effetto vedo-non-vedo. Da Chiara Ferragni a Elettra Lamborghini, passando per Lenny Kravitz e Bella Hadid, l’elenco è molto lungo. Se hai deciso anche tu di perforare questa delicata parte del corpo per inserirvi un bijou metallico, ecco cosa c’è da sapere!

Evita il fai-da-te. Scegli uno studio professionale per tatuaggi e piercing pulito e sicuro. Se non hai mai fatto piercing né tatuaggi, non agire d’impulso. Fai delle ricerche accurate su internet. Gli studi affidabili e organizzati hanno siti web ricchi di informazioni e foto.

Leggi le recensioni degli utenti. Una volta individuata la struttura che ti ispira, fai un sopralluogo per verificare che il piercer utilizzi strumenti sterili e monouso. Il costo del piercing al capezzolo varia in base alla struttura scelta e alla città. In media oscilla tra i 30 e i 60 euro, con la possibilità di risparmiare se decidi di farlo su entrambi i capezzoli.

Per fare il piercing al capezzolo bisogna essere maggiorenni. I minorenni devono essere accompagnati da un genitore. In alternativa, possono esibire un’autorizzazione scritta con la fotocopia del documento di identità del genitore che ha firmato.

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La questione è molto soggettiva. Dipende dalla tua personale soglia del dolore. Alcune persone soffrono fino a svenire, per altre è come un leggero pizzico e il fastidio dura solo pochi secondi.

Dopo la perforazione, il capezzolo potrebbe anche diventare molto caldo. Avvertirai una sensazione di calore e un’estrema sensibilità al tocco, ma il dolore – anche se intenso – passa molto rapidamente.

Ti rechi presso lo studio scelto. Scegli il gioiello per il piercing al capezzolo e firmi i moduli di consenso. Il piercer si lava le mani con un sapone antibatterico, per poi indossare guanti usa-e-getta. Sterilizza il gioiello e pulisce il capezzolo con alcol e uno scrub chirurgico.

L’area su cui intervenire viene punteggiata con un pennarello. Subito dopo, puoi sdraiarti sul lettino. Non è prevista l’anestesia. Il piercer blocca il capezzolo e fa partire l’ago cannula. Una volta praticato il foro, il piercer inserisce il gioiello, facendo pressione per fermare il sanguinamento e ponendo una benda sull’area perforata.

Il capezzolo può essere forato sia in orizzontale che in verticale: sarà lo specialista a suggerirti la direzione migliore. Non temere se hai i capezzoli piccoli, piatti o retratti: possono essere forati anche quelli. Se vuoi valorizzare l’area del seno con un piccolo gioiello ma non vuoi farti forare il capezzolo, puoi ricorrere al microdermal piercing.

Il piercer, in questo caso, utilizza uno strumento chiamato dermal punch. È simile ad un bisturi e può raggiungere aree (come l’incavo tra i seni) non adatte alla perforazione con gli strumenti tradizionali.

Farsi fare un piercing può essere rischioso – e quindi controindicato – per quelle persone affette da patologie che aumentano la probabilità di emorragie e rendono più vulnerabili alle infezioni. Ad esempio, persone affette da disturbi cronici come il diabete o con il sistema immunitario indebolito da virus come l’HIV, da cure come chemioterapia o cortisone, ecc.

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L’applicazione di uno o più piercing è inoltre controindicata nelle donne in gravidanza e nei soggetti che manifestano una tendenza alla formazione di cheloidi (cicatrici estese ed abnormi). Alcuni capezzoli, infine, non tollerano il piercing e non si cicatrizzano mai. Il tipico segnale di rigetto è una striscia rossa proprio sul capezzolo.

Anche le persone sane possono correre dei pericoli. Se infatti si trascurano precauzioni e regole igieniche da seguire durante e dopo la perforazione, il piercing può esporre a diversi rischi. I principali sono reazioni allergiche, infiammazioni e infezioni batteriche.

Per scongiurare le prime, è importante la scelta del gioiello. Evita i gioielli che contengono quantità elevate di nickel. Se vuoi spendere poco, opta per l’acciaio inossidabile di tipo medico o, meglio ancora, per il titanio. Se non hai problemi di budget e vuoi qualcosa di prezioso e sicuro al tempo stesso, scegli l’oro in tutte le sue declinazioni (giallo, bianco o rosa) o il platino.

Per quanto riguarda la forma del gioiello, per il capezzolo – sia maschile che femminile – il barbell è da preferire rispetto all’anellino, soprattutto per motivi di sicurezza. L’anello può essere, anche se accidentalmente, colpito o tirato con più facilità.

Il barbell, invece, è la barra dritta con due palline svitabili alle estremità. Di solito i barbell hanno la filettatura esterna. Per il capezzolo, tuttavia, sono da preferire i modelli con la filettatura interna, in quanto causano meno frizioni sulla pelle.

Dopo la perforazione, il tempo di “guarigione” del piercing al capezzolo è in media di tre mesi per gli uomini e sei mesi per le donne. Una corretta igiene è fondamentale per evitare infezioni, soprattutto durante le prime quattro settimane.

Il primo lavaggio dell’area, solo con acqua, deve essere effettuato già 4-5 ore dopo l’operazione, serve a rimuovere il sangue secco intorno al capezzolo. Nei giorni seguenti bisogna invece utilizzare una soluzione antibatterica delicata, almeno una volta al giorno, e una soluzione salina una-due volte alla settimana.

Ci sono altri accorgimenti da adottare per limitare il rischio di infezioni e infiammazioni. Durante i primi mesi evita vasche idromassaggio, spa e piscine. Indossa un reggiseno con le coppe in morbido cotone. Nessuno, a parte te, deve toccare il capezzolo (nemmeno il partner). Se dopo una settimana il piercing continua a sanguinare, prendi appuntamento con il piercer per un controllo.

La risposta è sì, se la perforazione è stata effettuata correttamente e il piercing è completamente guarito. L’importante è rimuovere il gioiello prima della poppata e pulire bene l’area, con un prodotto delicato, prima e dopo l’allattamento. Gli unici rischi sono costituiti dalla presenza di cicatrici e da eventuali secrezioni di latte dal foro.